venerdì 29 giugno 2007

Lo dico a san Calò

Messaggio inviato da Lillo ( purtuso42@comunedimontelusa.it ) il 30 Giugno 2007
Caro San Calorio, grazzi a tia una grazia granni già l'ho arricivuta il misi passato. Ora, oh San Calorio, pir favori attuppa questo purtuso milionario ca non saccio como fari. Grazzi. Tuo divoto Marc... Scusa, sbagliavu. Lillo

From San Calogero di Montelusa (sancalorio@gmail.com)
To redazione@montelusa.it
Subject: Risposta a purtuso42@comunedimontelusa.it
1 Luglio 2007 ore 10.15

Caro Marcuneddro,
è inutile che ti ammucci. Io sono San, non ti lo scordare. E vio tutto, pinzino il nomo di ogni divoto ca mi scrive. Sono purtroppamente dispiaciuto assai di non potire fare nenti nell'immediatezza del poblema. Però ti pozzo dire che nella tua squatra di assessora hai un Calorio con i controcabasisi. Anche grazzi a questo arriniscerai a fari qualichi cosa di bbonu. Ti volevo diri puro di finilla di scriviri email ai miei colleghi San. Mi arrendo conto e capiscio che la situazioni in cui ti hanno lassato le casse municipali non è pi nenti divertevole, ma noi di qua 'ncapo non ci possiamo fare assai supra i danni fatti in precedenza. Ogni jorno attrovo nella mia casella di posta lettronica i tuoi missaggi ca mi inoltra il mio collega San Giullanno. Dici che non ne può più pirchì ogni jorno ha la posta china dei tuoi missaggi di richiesta urgentissima di grazia. Per favori, finiscila di scassarici la minchia cu sti email pirchì a Giullannuzzu non lo pozzo più sentiri cu sti lamentazioni. E anche a nomi del collega San Marco ti prego di finilla di mannarici sms: lo hai costringiuto a cangiari pinzino il nummaro di cellulari. Purtroppamente cu poblemi como i tuoi non ci sonno Santi ca tennu. Nemmeno io ci pozzo fari cosa. Addumannami qualunqui cosa e io ti la fazzo, ma quannu ci sono questione di purtusa di bilancio, mi dispiaci assà, ma non c'è minchia ca teni.
Tuo Calogero

Ps: Ah, a che ci sogno, ti volevo fari sapiri che dal 1993 al 2001 sono stato 'mpignato in autre situazioni e sono stato fora Montelusa per quistioni di travaglio. Pirtanto non saccio chi minchia è succiduto a Montelusa. Mi hanno diciuto comunchi che a govirnare c'era un sedicente Calogero Sollano. Ora, con tutto il rispetto, io a questo signore non lo accanoscio. Ho saputo ca va dicenno di essere un mio divoto, ma io ti garantiscio che non saccio manco cu minchia è. E poi, cu ci pò cridiri che uno che si chiama Calogiro possa essere accussì scabasisiato? Ti devo addomandari un favori. Talìa per cortesia all'anagrafe di Montelusa e verifica se cotesto signore si chiama veramente Calogero. Ho buoni motivi per pinzare ca non si chiama Calogero ma è sulo uno ca cunta minchiatuna orbi e chista cull'autri. In questo caso, come tradizione voli, ci apparirò di notti e come al solito lo vastonerò senza pietà anche nella 'mpigna.
Ora devo chiuiri questa littra littronica pirchì mi stanno sollevando di pisu sulla vara (e nel computer di San non mi ci hanno ancora mittuto il wi-fi) per uno dei soliti giretti città città, ma continuerò a scriverti anchi pi sapiri como è finuta questa storia del Calogiro minchiazzero. Anzi, ho addeciso propriamente in questo momento di concediri al grande giornalista montelusano Filippo Genuardi, direttori di questo giornali, una longa intervista. Salutati a cu v'aiuta. Evviva io.